02.12.2025
Vediamo insieme che cosa emerge dal 3° Osservatorio Immobiliare di Nomisma.
Il 2025 segna un ritorno di fiducia nel mercato residenziale: le compravendite di abitazioni chiuderanno l’anno con un aumento stimato del +5,5 % rispetto al 2024. Questo dato conferma che la ripresa iniziata tra fine 2024 e inizio 2025 è un’inversione di tendenza reale.
Il motore di questa crescita? I mutui. Le transazioni assistite da mutuo sono infatti aumentate del +25,5% nel primo semestre 2025, mentre gli acquisti “in contanti” restano sostanzialmente stabili.
Anche se le vendite aumentano, la crescita dei prezzi si fa più cauta: nel secondo semestre del 2025 l’incremento medio dei valori residenziali si attesta su un modesto +0,6% (contro +1,3% nel semestre precedente) secondo l’ultimo monitoraggio di Nomisma.
Questo movimento suggerisce un mercato che - pur attivo - evita balzi troppo rapidi: un segnale interessante per chi valuta di vendere (perché la stabilità aiuta a prevedere tempi e resa) oppure di comprare (perché non si rischiano esplosioni speculative).
Il 2025 vede un cambiamento nel profilo della domanda abitativa: per la prima volta, la quota di chi cerca una casa in affitto supera quella di chi vuole acquistare. La domanda potenziale per la locazione raggiunge il 51%, contro il 49% per l’acquisto.
Questa tendenza, unita a una domanda crescente e a un’offerta non sempre sufficiente, ha spinto in alto i canoni di locazione: nel 2025 si registra un +3,5% su base tendenziale.
Singole tipologie mostrano dinamiche diverse: gli affitti ordinari diminuiscono del 2%, mentre quelli transitori e per studenti segnano incrementi rispettivamente di +3,1% e +9,5%.
Nomisma prevede un “atterraggio morbido” per il mercato nel prossimo triennio. Le transazioni continueranno a crescere, ma con ritmi più lenti rispetto al 2025: +0,9% nel 2026, +0,7% nel 2027 e +1,4% nel 2028.
Anche i prezzi delle abitazioni sono attesi in aumento, ma in misura contenuta: +1,0% nel 2026, +0,7% nel 2027 e +0,5% nel 2028 - ossia con tassi inferiori al possibile livello inflazionistico.
Questo scenario suggerisce un mercato più maturo, stabile e prevedibile: un segnale positivo soprattutto per chi vuole vendere o comprare casa con consapevolezza.
Il +5,5% delle compravendite e la ripresa dei mutui indicano che oggi è un buon momento per vendere: la domanda è attiva e gli acquirenti supportati da mutuo sono in crescita.
La crescita contenuta dei prezzi significa che una valutazione realistica, ragionata e aggiornata sarà ancora più efficace per attirare compratori seri.
Per gli acquirenti che puntano a lungo termine: mutui accessibili + stabilità dei prezzi = opportunità ragionevole.
Se l’obiettivo è affittare: l’aumento della domanda e dei canoni rende l’investimento in un immobile da mettere a reddito un’opzione sempre più interessante.